Abbiamo voluto raccontarvi il progetto dell’allestimento per il Fuori Salone del NID di Perugia, esempio eclatante di come davvero con pochi materiali ed elementi poco complessi si possa allestire uno spazio in modo innovativo e sostenibile.
In occasione del Fuori Salone, lo scorso settembre, BASE ha presentato We Will Design, progetto contenitore di idee realizzate coinvolgendo designer da tutto il mondo, università, aziende e brand emergenti, istituzioni internazionali.
Il tema comune denominatore di tutti i progetti affrontava il futuro dell’abitare e le possibili soluzioni innovative in risposta all’attuale e inevitabile fase di ripensamento globale. Al centro l’ecosistema Terra e il concetto di design antropologico, strumento per immaginare nuove prospettive di co-abitazione e costruzione comune incentrate su principi di sostenibilità.
All’interno di questo contenitore più ampio sono nati i due progetti presentati dal NID di Perugia: STATE OF NATURE e POLIEDRO. Il primo è un’idea di Simone Scimmi di Design Studio e MONOGRID Digital Interactive Studio mentre il secondo è un’installazione a cura di Matteo Giustozzi. In entrambi i casi il lavoro è stato progettato e realizzato insieme agli studenti del NID.
State of Nature
Il fulcro del primo progetto era il dibattito che vede protagonista l’individuo e il suo essere sia parte dello “stato di natura” sia parte del “contratto sociale” come teorizzavano Rousseau e ancor prima Thomas Hobbes e John Locke.
Un equilibrio sottile e labile che l’essere umano deve saper tenere in piedi e che, oggi più che mai, è al centro di una discussione internazionale.

Dove siamo arrivati? Come usciamo da questo squilibrio globale? Qual è il rapporto odierno tra uomo e natura? Quali scelte che l’individuo compie ogni giorno influenzano e incidono sul cambiamento climatico e sugli ecosistemi naturali?
Queste e altre le domande che si sono posti gli studenti del 3° anno di grafica del NID Emma Barbagli, Daniele Buratti, Alisia Gallo, Claudia Guiggiani, Alice Obizi, Jacopo Maran, Diego Massari, Massimiliano Rrapaj, Susana Sejo Duro.
Domande oggetto dei poster da loro realizzati a cui è stata data una risposta attraverso l’analisi di dati. Informazioni che attraverso l’utilizzo di filtri Instagram potevano diventare un’esperienza interattiva di realtà aumentata con cui analizzare e comprendere la realtà dei fatti.
Poliedro: l’allestimento per il Fuori Salone
I poster realizzati per State of Nature sono stati esposti grazie all’installazione Poliedro, nata come “emblema di una progettualità partecipata nella quale far emergere sia la semplicità di un materiale economico come il cartone, sia le sue grandi potenzialità costruttive ed espressive”.
Questa microarchitettura è stata progettata durante il workshop con gli studenti del NID Eleonora De Cesare, Nicole Dentini, Riccardo Martinelli, Sonia Penco, Elisabetta Peverini, Tommaso Settembri e Maria Volpi.
Tutte le strutture ospitanti i poster sono state realizzate con delle scatole di cartone senza nessun tipo di grafica rinforzate internamente con un cartoncino usomano curvato da 300 grammi. Questo è servito per dare sostegno alla struttura dove le scatole sono state disposte una accanto all’altra in più strati come a formare una sorta di cerchio aperto alto circa 2 metri. Mentre il fondo della scatola volgeva verso la parte interna della struttura, la parte vuota della scatola verso l’esterno.

Le scatole non sono state né incollate né tenute ferme tra di loro se non con degli incastri. Per rendere il tutto più stabile è stata inserita soltanto una dima di cartone alveolare sulla parte superiore della struttura come legante di tutte le scatole. All’interno di ogni struttura sono stati appesi dei pannelli con le grafiche degli studenti realizzati in cartone alveolare da 16 mm.
Le strutture si presentavano quindi come piccoli muri costruiti un mattone dopo l’altro, pareti solide ma frutto di un equilibrio perfetto e fragile.
L’allestimento per il Fuori Salone di State of Nature da un lato quindi sposa l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili ponendo attenzione sull’importanza delle nostre scelte, dall’altro ci ricorda che il posto in cui viviamo è frutto di un sistema intangibile che si regge su equilibri delicatissimi che noi dovremmo aver cura di preservare.


